Dunque mollate gli ormeggi mentali.. per il mare della conoscenza noi salpiamo, con umiltà e inesauribile curiosità ci destreggiamo nei suoi flutti burrascosi alla ricerca della tanto agognata terra delle "verità" celate: in molti la osteggiano, in pochi la cercano, ancora meno quelli che vi approdano. E tu che fai? Sali a bordo?

Hic sunt nobis

Hic sunt nobis

giovedì 24 novembre 2016

Il beneficio del dubbio



Che differenza c'è tra un ateo forte e un credente fondamentalista? Sono posizioni apparentemente opposte, contrastanti, che tuttavia hanno un punto in comune, entrambe sono estremiste, portano con sé l'arroganza della certezza assoluta.. invece di conservare, di tenersi a caro il beneficio del dubbio, che è umile. Il dubbio lascia spazio e stimola al ragionamento costruttivo, al dialogo costruttivo, la dialettica socratica; apre la mente a una infinita gamma di prospettive, di possibilità, di punti di vista, non tralasciandone nessuna e, cosa più importante, il dubbio, quindi l'umiltà non pone freni alla crescita personale, anzi ne è la chiave di (s)volta. Similmente che differenza c'è tra un comunista e un fascista? Entrambe hanno in comune il fatto di imporre un ideologia, un modo di pensare , una visione del mondo indiscutibile, entrambe pretendono la cieca obbedienza, non lasciando spazio al ragionamento, soffocano il libero pensiero. Un pò come succede nel mondo militare in cui gli ordini di un superiore non vanno discussi ma eseguiti senza pensare alle conseguenze.. costoro vogliono solo dei burattini, degli schiavi che eseguono gli ordini senza riflettere se sia giusta o sbagliata, delle pedine sacrificabili che eseguono senza pensare con la propria testa.. questo non significa non prendere posizioni, non avere delle idee in merito a delle questioni o non credere in niente ma significa mettersi costantemente in discussione, non dare mai niente per scontato, soprattutto per quelle questioni che non possono essere dimostrate tramite il metodo scientifico o sperimentate sulla propria pelle.



Dubitare è bene, ragionare è meglio..



In origine fu Socrate a investire col proprio dubbio le false certezze di coloro che si ritenevano sapienti. Il dubbio di Socrate tuttavia non era un dubbio scettico e assoluto: pur ritenendosi ignorante, egli "sapeva" di non sapere. Egli cioè sapeva qualcosa in più rispetto agli altri, che invece erano completamente ignoranti. In Socrate, il dubbio si concilia così con la verità, che è la consapevolezza di sé, a partire dalla quale egli riconosceva come falsa e illusoria ogni forma di sapere che non derivi dalla propria interiorità.



"L'uomo deve dubitare: il dubbio è un atteggiamento di ricerca, di esplorazione: la certezza, soprattutto quella ideologica o dogmatica, possono forse renderlo più integrato, e in un certo senso più felice, ma con un costo intellettuale molto elevato, che è quello della sua rinuncia a dubitare, esplorare, e quindi pensare." Piero Angela

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